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Agosto 8, 2025
Il primo ministro svedese Ulf Kristersson, capo del governo di Stoccolma e leader dell’esecutivo, ha ammesso pubblicamente in un’intervista al quotidiano economico Dagens Industri di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT e la francese LeChat per ottenere una “seconda opinione” sulle questioni politiche. Ha spiegato di porre a queste piattaforme domande del tipo “Cosa [...]

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Agosto 8, 2025
La plastificazione dei mari e dei pesci

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Agosto 6, 2025
Matematica concreta contro matematica astratta

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Agosto 6, 2025
Morire sul lavoro nel 2025
ULTIMI POST DELLA SETTIMANA
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- Luglio 29, 2025

di José Manuel Cabrero e Rayder Willian Leonardo Laura Siamo ormai più che abituati a riciclare i nostri rifiuti domestici. In Spagna, ad esempio, ogni anno vengono smaltiti milioni di tonnellate di imballaggi . Ma sapevate che anche gli edifici e i loro materiali possono essere riciclati? E soprattutto, immaginavate che un edificio potesse essere completamente smontato e rimontato? La Formula 1, spesso un laboratorio di innovazione, offre un esempio tangibile: il box della Red Bull , la F1Holzhaus (letteralmente, "la casa di legno"). Ha debuttato al Gran Premio di Spagna del 2019 e da allora è diventata la casa europea del team. A ogni Gran Premio, quattordici operai montano i suoi 1.221 metri quadrati in sole 32 ore (e li smontano in meno di [...]
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- Luglio 28, 2025

Il termine "body shaming" (la derisione del corpo altrui) lo conosciamo ormai tutti, abbiamo iniziato a riconoscerlo dietro le battute, i giudizi e i meme. Oggi, nel pieno della rivoluzione digitale e dell’ascesa dell’intelligenza artificiale, sta nascendo una nuova forma di disprezzo pubblico, che non riguarda però il corpo ma il modo in cui lavoriamo, creiamo, scriviamo, disegniamo e insegniamo. Si chiama "AI shaming". E si diffonde ogni volta che qualcuno viene sminuito perché ha usato uno strumento di intelligenza artificiale per fare qualcosa. A definire per la prima volta il fenomeno è stato Louie Giray, ricercatore filippino, in uno studio pubblicato nel settembre 2024 sul Journal of Nursing Education and Practice. Il titolo dello studio è eloquente"AI Shaming: lo stigma silenzioso tra [...]
DALL'ARCHIVIO DELBLOG
Anche i più ricchi muoiono prima in una società ingiusta
Anche i più ricchi muoiono prima, [...]
Bluesky, il social che vuole salvarci dagli algoritmi e dalla pubblicità
In un mondo digitale sempre più [...]
COSEPREZIOSE
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- Aprile 28, 2025

di Beppe Grillo Due giorni fa, nel silenzio più totale, un uomo di 83 anni, Carlo Salsi, a Modena, ha compiuto un gesto disperato: ha ucciso la moglie, gravemente malata di demenza, e il figlio, affetto da una grave forma di autismo e costretto in carrozzina. Ma Carlo Salsi non era un mostro, era un uomo schiacciato da una vita di solitudine, di fatica e di abbandono. Pochi giorni prima aveva scoperto di essere malato anche lui e la paura di non poter più prendersi cura della sua famiglia, di lasciarli soli nel peggiore dei modi, lo ha spinto a scegliere la tragedia. In Italia le persone con disabilità sono circa 3 milioni. I caregiver familiari, cioè coloro che li assistono ogni giorno, spesso senza tutele e senza diritti, sono più di 7 milioni, il 60% donne. Più di 1,48 milioni di persone convivono con una demenza, e si stima che saranno 2,3 milioni entro il 2050. L'Alzheimer, da solo, colpisce 600.000 italiani. Dietro questi numeri ci sono vite reali: madri, padri, figli che lentamente svaniscono, e familiari che, giorno dopo giorno, muoiono con loro, senza aiuti veri. L’unico aiuto esistente, l’indennità di accompagnamento di 527 euro al mese, viene assegnato alla persona disabile, non al caregiver e serve a coprire, a fatica, le necessità basilari del malato, medicine, assistenza, spostamenti. Chi si prende cura ogni giorno, invece, non riceve nulla, nessun riconoscimento economico e nessuna tutela reale; lo Stato offre bonus a pioggia, complicati da ottenere e diversi da regione a regione. Nel 2024 sono stati stanziati 25 milioni per il "Fondo caregiver", briciole rispetto all'enormità del problema. L'Assegno di Inclusione è una lotteria burocratica riservata a pochi, con criteri spesso insensati. E nel frattempo, chi assiste un disabile grave o un malato di Alzheimer continua a lavorare e a combattere in silenzio. Perché quindi non immaginiamo di realizzare un "Reddito di Cura" per i Caregiver? Un sostegno stabile, un reddito vero, garantito, a chi assiste ogni giorno un familiare gravemente disabile o affetto da malattie neurodegenerative. Un reddito indipendente dall'ISEE, una sorta di reddito universale, sufficiente a permettere a chi cura, di vivere senza essere schiacciato anche dal [...]
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